Sommario
Cosa vuol dire ionizzanti?
Le radiazioni ionizzanti sono particolari tipi di radiazioni elettromagnetiche o particelle subatomiche dotate di una quantità di energia sufficiente per “ionizzare” la materia che attraversano, determinando la creazione di particelle elettricamente cariche.
Quali sono le radiazioni ionizzanti più pericolose?
Le radiazioni ionizzanti sono le sole considerate cancerogene, perché la capacità di ionizzare la materia fa sì che possano interagire anche con i tessuti degli esseri viventi. Fanno parte delle radiazioni ionizzanti i raggi X, quelli gamma, le particelle alfa e le particelle beta.
Come si usa il termine radiazione?
In fisica, il termine radiazione è generalmente utilizzato per indicare l’insieme di fenomeni caratterizzato dal trasporto di energia nello spazio. Tipici esempi di radiazioni sono la luce ed il calore .
Quali sono le radiazioni non ionizzanti?
Le radiazioni non ionizzanti comprendono le radiazioni elettromagnetiche in cui i fotoni non hanno energia sufficiente per ionizzare gli atomi e le molecole che costituiscono la materia biologica. Alcuni esempi di radiazioni non ionizzanti sono: radiazione ultravioletta (UV) luce (visibile all’occhio umano) radiazione infrarossa (IR)
Qual è l’interazione tra radiazione e materia?
Interazione tra radiazione elettromagnetica e materia. Un’onda elettromagnetica che incide o si propaga in un materiale trasferisce ad esso una certa quantità di energia, e la sua forma cambia a seconda delle caratteristiche del mezzo considerato. Onda incidente su un materiale
Qual è la lunghezza d’onda di una radiazione?
Un particolare tipo di radiazione è costituito dalle onde elettromagnetiche, caratterizzate da una velocità nel vuoto costante, finita, pari a circa 299792 km/s (valore arrotondato spesso in 3,0 x 10 8 m/s), indicata con c, da una particolare frequenza e dalla sua lunghezza d’onda, indicata con il simbolo λ (lambda).
Come proteggersi dalle radiazioni ionizzanti?
Barriere di piombo, cemento o acqua forniscono una protezione dai penetranti raggi gamma e raggi X. Ciò è il motivo per cui certi materiali radioattivi vengono conservati in stanze isolate con il piombo oppure sott’acqua.
Qual è la velocità di una trasformazione radioattiva?
Costante di decadimento radioattivo. La velocità di una trasformazione radioattiva, o attività A di una sorgente, è uguale al prodotto del numero N di atomi radioattivi della stessa specie presenti nella sorgente per la costante di decadimento di quella specie λ, cioè: A = N · λ
Quali sono gli effetti della radioattività?
Quali sono gli effetti della radioattività? Le radiazioni prodotte dai radioisotopi interagiscono con la materia con cui vengono a contatto, trasferendovi energia. Tale apporto di energia, negli organismi viventi, produce una ionizzazione delle molecole: da qui la definizione di radiazioni ionizzanti.
Come si misura la radioattività?
Come si misura la radioattività? L’unità di misura della radioattività è il becquerel (Bq). Un Bq corrisponde a una disintegrazione al secondo.