Sommario
- 1 Quanti giorni di malattia per essere licenziati?
- 2 Quando il datore di lavoro può licenziare per malattia?
- 3 Cosa succede se si superano i 45 giorni di malattia?
- 4 Quanto paga il datore di lavoro per la malattia?
- 5 Quali sono i licenziamenti validi durante la malattia?
- 6 Qual è il licenziamento disciplinare del dipendente in malattia?
Quanti giorni di malattia per essere licenziati?
soprattutto Sediva News del 21/06/2018], il licenziamento per il superamento del periodo di comporto – che corrisponde a 180 gg. di calendario nell’anno solare [art. 47 del CCNL farmacie private] – è attuabile dal datore di lavoro anche senza la sussistenza di un giustificato motivo o di una giusta causa.
Quando il datore di lavoro può licenziare per malattia?
Con l’ordinanza n. 26709 del 01.10.2021, la Cassazione afferma che è legittimo il licenziamento per giusta causa, irrogato durante l’assenza per malattia e in vigenza del periodo di comporto, se fondato su una accertata violazione dei doveri di correttezza e buona fede da parte del lavoratore.
Chi paga la malattia se il datore di lavoro è stato licenziato?
In seguito, è necessario informare il datore di lavoro del codice di riferimento dell’attestato medico, rimanendo in casa negli orari stabiliti per eventuali controlli. Nei primi 3 giorni è il datore di lavoro stesso a pagare il dipendente malato, mentre a partire dal quarto giorno la prestazione è a carico dell’INPS.
Quanta malattia si può fare in tre anni?
I lavoratori statali assunti a tempo indeterminato possono assentarsi dal lavoro per malattia per un totale tre anni (36 mesi). Tale limite temporale, detto “periodo di comporto” si suddivide in: Page 2 Per i dipendenti pubblici il periodo di comporto é pari a 18 mesi (in cui spetta una retribuzione variabile).
Cosa succede se si superano i 45 giorni di malattia?
Terminati i 45 giorni, quindi, il personale entra nell’aspettativa per infermità, per la quale percepisce lo stipendio intero per i primi 12 mesi di assenza, la metà per il periodo successivo.
Quanto paga il datore di lavoro per la malattia?
Salvo diversa indicazione da parte del CCNL di riferimento, l’indennità è corrisposta nella misura del 50% della retribuzione media giornaliera dal 4° al 20° giorno e del 66,66% dal 21° al 180° giorno.
Cosa succede dopo 60 giorni di malattia?
n. 81/08 prevede che se un lavoratore si assenta per un periodo superiore a 60 giorni continuativi per malattia o infortunio, prima del suo rientro in azienda dovrà essere visitato del medico competente che ne verificherà l’idoneità alla mansione.
Come riconosce un’inedennità in caso di licenziamento per malattia?
La legge riconosce un’inedennità in caso di licenziamento avvenuto per il superamento del periodo di assenza per malattia. Ecco cosa c’è da sapere.
Quali sono i licenziamenti validi durante la malattia?
Altri licenziamenti validi durante la malattia sono il termine del contratto a tempo determinato, il mancato superamento del periodo di prova e la mancata conferma al termine del periodo di formazione nell’apprendistato. A questi si aggiunge il licenziamento per superamento del comporto intimato mentre il dipendente è ancora in malattia.
Qual è il licenziamento disciplinare del dipendente in malattia?
Licenziamento disciplinare del dipendente in malattia Ultima ipotesi è il caso del licenziamento per giusta causa o disciplinare, ovvero quello causato da un comportamento del dipendente che lede in maniera irrevocabile il rapporto di fiducia con il datore di lavoro.
Qual è il licenziamento e la indennità di disoccupazione?
LICENZIAMENTO E INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE (NASPI) Il licenziamento per superamento del periodo di comporto dà diritto ai lavoratori dipendenti all’accesso all’indennità di disoccupazione. Recentemente questa indennità è stata denominata NASPI (Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego).