Sommario
- 1 Cosa dice Winnicott sulla creatività?
- 2 A cosa serve il gioco?
- 3 Quale tra i seguenti psicoanalisti ha trattato diffusamente il concetto di creatività?
- 4 Quali sono i fattori che influenzano creatività e pensiero divergente?
- 5 Che importanza ha il gioco?
- 6 Perché bisogna giocare?
- 7 Perché il gioco simbolico è considerato fondamentale nello sviluppo della teoria della mente?
- 8 Chi ha parlato di creatività?
Cosa dice Winnicott sulla creatività?
Dice Winnicott: “se la madre è in grado di fornire le condizioni opportune, ogni dettaglio della vita del bambino è un esempio di vivere creativo. Ogni oggetto è un oggetto “trovato”. Data l’opportunità il bambino comincia a vivere creativamente, e ad usare oggetti reali, per essere creativo in essi e con essi.
A cosa serve il gioco?
A livello cognitivo il gioco favorisce lo sviluppo della memoria, dell’attenzione, favorisce la concentrazione, la capacità di confronto, di relazionarsi, di utilizzare degli schemi percettivi. Una scarsa e carente attività ludica può contribuire a creare delle carenze a livello cognitivo.
Cosa sviluppa il gioco simbolico nel bambino?
Il gioco simbolico si riconosce perché il bambino assume comportamenti di finzione, di simulazione, opposti ai consueti comportamenti da cui provengono. In particolare, secondo Piaget (1945), il gioco simbolico compare quando il bambino sviluppa le capacità di rappresentazione mentale.
Quale tra i seguenti psicoanalisti ha trattato diffusamente il concetto di creatività?
Sigmund Freud indaga le motivazioni della creatività mettendone in luce la componente inconscia e quella psicopatologica.
Quali sono i fattori che influenzano creatività e pensiero divergente?
La fluidità: ossia la quantità di idee prodotte, senza fare riferimento alla loro qualità La flessibilità: ossia la capacità di passare senza “perdere il filo” da un’idea all’altra. L’originalità: ossia la capacità di trovare idee insolite. L’elaborazione: ossia la capacità di approfondire fino in fonda la propria idea.
Chi ha teorizzato il pensiero divergente?
J.P. Guilford
È più in generale il pensiero divergente, dove non c’è un’unica soluzione per un unico problema. La prima volta che si parla del pensiero divergente è negli anni Cinquanta grazie a J.P. Guilford che lo teorizza nel suo articolo Creativity nell’American Psychologist contrapponendolo al pensiero convergente.
Che importanza ha il gioco?
Non solo, il gioco stimola la memoria, il linguaggio, l’attenzione, la concentrazione, favorisce lo sviluppo di schemi percettivi e la capacità di confrontarsi e relazionarsi; ne consegue che una scarsa attività ludica può comportare nel bambino gravi carenze dal punto di vista cognitivo.
Perché bisogna giocare?
favorisce la capacità di concentrazione; aiuta a sviluppare abilità sociali, emozionali, cognitive, linguistiche e di autocontrollo; permette di scaricare la tensione e gestire lo stress; aiuta ad accrescere l’autostima e il proprio senso di autoefficacia.
Perché è importante il gioco simbolico?
Ma perché il gioco simbolico è di fondamentale importanza? Perché contribuisce in modo decisivo allo sviluppo del pensiero astratto e aiuta il bambino nella conoscenza del complesso mondo emozionale in quanto permette, attraverso l’imitazione e l’identificazione, di sperimentare emozioni e modelli relazionali.
Perché il gioco simbolico è considerato fondamentale nello sviluppo della teoria della mente?
La scoperta della possibilità di usare i simboli rende il linguaggio molto importante, perché il bambino impara ad associare alcune parole ad oggetti o azioni.
Chi ha parlato di creatività?
La creativita’ secondo Taylor Taylor, per esempio, nel 1956 formula l’esistenza di cinque tipi di creatività: espressiva, produttiva, inventiva, innovativa, emergente.
Chi ha definito la creatività come Bisociazione?
Arthur Koestler
Arthur Koestler: ha coniato il neologismo “bisociazione” per indicare il meccanismo fondamentale della creazione. Esperto in creatività, come lo si diventa?