Sommario
- 1 Quale caratteristica deve avere un composto per sciogliersi in acqua?
- 2 Come capire se un sale e molto o poco solubile?
- 3 Quale dei seguenti composti e insolubile in acqua?
- 4 Cosa vuol dire solubile in acqua?
- 5 Come si rappresentano i composti ionici?
- 6 Come avviene la dissoluzione?
- 7 Che cosa sono i composti ionici?
- 8 Come è possibile la formazione del composto ionico?
Quale caratteristica deve avere un composto per sciogliersi in acqua?
Il soluto, per “sciogliersi”, deve cioè avere una certa affinità con il solvente in modo che le reciproche forze di attrazione tra le particelle di soluto e solvente portino al processo della “solvatazione”.
Come capire se un sale e molto o poco solubile?
Il valore che viene espresso dalla costante di solubilizzazione, ci permette di suddividere i Sali in poco solubili (possiedono una costante di solubilizzazione molto piccola <<1) e molto solubili (possiedono una costante di solubilizzazione molto elevata >>1).
Quale dei seguenti composti e insolubile in acqua?
Quasi tutti i carbonati, cromati, solfuri, os- sidi, fosfati e idrossidi sono insolubili; fanno eccezione gli idrossidi di Ba21, Ca21 e Sr21, che sono leggermente solubili.
Che caratteristiche deve avere un solvente?
I solventi in genere hanno un basso punto di ebollizione ed evaporano facilmente o possono essere rimossi per distillazione, lasciando ciò nonostante la sostanza disciolta intatta. I solventi non dovrebbero dunque reagire chimicamente con il soluto, ovvero devono essere chimicamente inerti.
Perché gli idrocarburi non sono solubili in acqua?
La loro molecola è costituita esclusivamente da legami di tipo covalente e di conseguenza non tende a dar luogo a legami di tipo associativo con le molecole dell’acqua, che sono invece polari: gli idrocarburi sono infatti tutti insolubili o quasi insolubili in acqua e in genere poco solubili nei solventi polari, mentre …
Cosa vuol dire solubile in acqua?
2. In fisica e in chimica, di sostanza capace di sciogliersi in un solvente, cioè di formare una soluzione (v. in acqua; spesso, inoltre, si riferisce a sostanza notevolmente solubile.
Come si rappresentano i composti ionici?
Nei composti ionici, dunque, la formula chimica non descrive una struttura molecolare, ma è una rappresentazione di comodo, che indica la proporzione esistente nel cristallo tra ioni positivi e negativi (formula minima). Nel caso del cloruro di sodio NaCl tale proporzione è di 1:1.
Come avviene la dissoluzione?
Nel caso di soluzioni costituite da un solvente liquido e da un soluto solido avviene un processo di dissoluzione in cui le particelle del soluto vengono disperse nel solvente. Quindi se la dissoluzione avviene con sviluppo di calore, allora scaldando la soluzione il sale si scioglierà di meno.
Quali forze intermolecolari sono responsabili del processo di dissoluzione di un solido ionico in acqua?
Nel fenomeno della solvatazione i legami intermolecolari in gioco possono essere di diversa natura: interazione dipolo-dipolo; interazione dipolo istantaneo-dipolo indotto (forze di London); legame a idrogeno.
Come si dissolve un composto ionico?
Quando immergi un composto ionico in acqua, gli ioni sono attratti dalle molecole d’acqua, ognuna delle quali porta una carica polare. Se l’attrazione tra gli ioni e le molecole d’acqua è abbastanza grande da rompere i legami che tengono insieme gli ioni, il composto si dissolve.
Che cosa sono i composti ionici?
Che cosa sono i composti ionici? I composti ionici sono composti formati da ioni. Essi si formano spontaneamente in seguito al passaggio di uno o più elettroni da un atomo a bassa elettronegatività ad un atomo ad alta elettronegatività. La formazione del composto ionico è resa possibile dal fatto che a tale passaggio di elettroni si accoppia
Come è possibile la formazione del composto ionico?
La formazione del composto ionico è resa possibile dal fatto che a tale passaggio di elettroni si accoppia produzione di energia elettrostatica dovuta alla formazione di un legame ionico e all’avvicinamento degli ioni di segno opposto nella formazione del cristallo; il processo pertanto risulta nel suo insieme esoenergetico e quindi spontaneo.