Sommario
Cosa fare se non vengo pagato?
Se, nonostante la diffida ricevuta, il datore di lavoro si ostina a non pagare, si potrà proporre- sempre con l’assistenza di un avvocato- un ricorso al giudice del lavoro per ottenere un decreto ingiuntivo, cioè un ordine di pagamento delle voci retributive spettanti al dipendente.
Come denunciare il datore di lavoro che non paga?
In questi casi il dipendente può può presentare una denuncia all’INPS o, nei casi più estremi, recarsi dalle forze dell’ordine e denunciare il proprio datore di lavoro o recarsi direttamente alla Procura della Repubblica.
Come si fa a mandare l’ispettorato del lavoro?
Per presentare una denuncia all’Ispettorato territoriale del lavoro è sufficiente inviare, tramite posta ordinaria o tramite pec, il “Modulo INL 31 – Richiesta di intervento ispettivo” che è stato appositamente predisposto dall’istituto per agevolare l’attività di denuncia da parte dei lavoratori dipendenti.
Cosa succede se il datore di lavoro non paga?
Il datore che non versa lo stipendio o in caso di ritardo grave rischia pesanti sanzioni amministrative che oscillano dai 150 ai 900 euro, oltre all’obbligo di versare al dipendente la busta paga che gli spetta. Se il ritardo è frequente, il giudice può applicare la sanzione massima aumentata fino al triplo.
Quali contratti prevedono l’aspettativa?
Cosa si intende per aspettativa Il lavoratore non potrà assentarsi dal lavoro in qualsiasi momento, ma le sue assenza saranno giustificate dalla presenza, nel contratto di lavoro, di ferie, permessi, malattie, infortuni, maternità, e così via.
Quando si può prendere aspettativa dal lavoro?
L’aspettativa da lavoro si può richiedere per il sopraggiungere di eventi eccezionali, di natura spesso imprevedibile, come può essere un lutto, oppure per altri motivi di natura sociale, come ad esempio la partecipazione a progetti di volontariato.