Sommario
Come fanno le piante ad adattarsi?
Tali adattamenti per le piante possono riguardare: radici, fusto, foglie. In generale la morfologia di una pianta varia a seconda dell’ambiente in cui vive. Per esempio, le piante del deserto come i cactus hanno le foglie modificate in spine e il fusto svolge la fotosintesi e accumula acqua.
Come fanno le piante a sopravvivere?
La fotosintesi non è altro che la conversione di anidride carbonica, acqua ed energia dal sole in zucchero e ossigeno. Le piante assorbono l’anidride carbonica attraverso gli stomi. Nella stagione calda gli stomi si gonfiano e l’acqua ci evapora. Questo aiuta a ridurre la perdita d’acqua.
Come fanno le conifere a resistere al vento e al gelo?
Le piante resistenti al freddo, come i pini e gli abeti, hanno sviluppato un meccanismo per cui la pressione osmotica, ovvero quella presente tra l’interno e l’esterno delle membrane cellulari, impedisce all’acqua di uscire dalle cellule stesse.
Come fanno le piante a nutrirsi in inverno?
A questo scopo, le foglie invernali, trasformano l’amido che d’estate esse contengono in zucchero che rende le foglie resistenti al freddo, come succede per gli esseri animali che, per proteggersi dal freddo si nutrono di cibi più grassi perché il carbonio con la sua con ustione produce molto calore.
Come fanno gli alberi a foglia larga a sopravvivere in inverno?
Le loro foglie sono aghiformi o a scaglie, piccole e coriacee, ricoperte da speciali cere che riducono al minimo la dispersione di acqua e conferiscono la capacità di resistere al gelo, alla neve e agli animali.
Perché le conifere sono sempreverdi?
Tutte le conifere sono sempreverdi, perché il ricambio di aghi è continuo e i rami sono sempre coperti di foglie (l’unica eccezione è il larice). Le conifere più diffuse in montagna sono l’abete rosso, il larice e il pino silvestre, che formano grandi boschi di una sola specie.
Quali sono le specie di conifere?
Specie di conifere. Le conifere comprendono una vasta gamma di specie diverse (50 generi e circa 550 specie), ed alcune possono anche presentare caratteristiche differenti dalla maggior parte (come i ginepri e i tassi che producono bacche invece di pigne, o il pino marittimo e il cipresso che sono adatte a climi marittimi invece che montani).
Quali sono le conifere selvatiche più diffuse in Italia?
I tipi di conifere selvatiche più diffusi. In Italia, le conifere diffuse sono parecchie, in particolare nelle regioni montuose dove si spingono fino ad altezze molto elevate. Sono comuni gli abeti bianchi, gli abeti rossi, i larici, caratterizzati dalla perdita degli aghi in inverno, ed i pini.
Quali sono le conifere a grande sviluppo?
Tra le conifere a grande sviluppo, oltre alla sequoia, ci sono alberi come cedro, il cipresso, il pino, la thuja, il tasso e l’abete. Il portamento della pianta Un altro dettaglio utile per differenziare i diversi tipi di conifere riguarda il portamento che hanno e come si sviluppa la crescita.
Come si bagna le conifere?
Se le conifere sono sofferenti ancora prima di piantarle, occorre bagnare la zona di terra che ricopre le radici e continuare a bagnare la chioma per due giorni al riparo dal vento e all’ombra. Solitamente gli aghi caduti ai piedi delle conifere, contribuiscono a rendere il terreno più acido e quindi migliore per la conifera stessa.