Sommario
Cosa vuol dire zero ore?
La cassa integrazione a zero ore prevede che l’impresa riduca quindi le ore lavorative dei propri dipendenti fino ad un massimo di zero ore. In altre parole, nel periodo in cui si fruisce della cassa integrazione, per alcuni lavoratori è prevista la sospensione totale delle loro attività.
Cosa significa cassa integrazione a ore 0?
Esempio: in presenza di alcune causali (che poi meglio indicheremo) un lavoratore viene collocato un mese in cassa integrazione a c.d. zero ore; vuol dire che per quel mese non effettuerà alcuna ora di prestazione lavorativa, pertanto l’ammontare della CIG sarà pari all’80% della sua retribuzione globale.
Quante casse integrazioni ci sono?
Quest’ultima si divide in 3 varianti: Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO) Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) Cassa Integrazione Guadagni in Deroga (CIGD)
Cosa succede dopo la fine di cassa integrazione?
Al termine della cassa integrazione straordinaria, le situazioni possono essere tre: Rientro. Se l’azienda ha superato il periodo di criticità i dipendenti cessano la cassa integrazione e riprendono il normale orario di lavoro. Fallimento.
Quanto può durare la cassa integrazione a zero ore?
Durata. La cassa integrazione (parziale o a zero ore) può durare al massimo due anni conteggiati nei cinque anni precedenti.
Quando si è in cassa integrazione si può andare in vacanza?
A prescindere dalla maturazione delle ferie è possibile andare in ferie durante la cassa integrazione.
Come capire quale cassa integrazione?
Per verificare l’importo e l’erogazione della cassa integrazione, bisogna accedere al sito dell’Inps ed in particolare al servizio online MY INPS: Fascicolo previdenziale del cittadino.
Quali tipi di cassa integrazione?
Le situazioni che consentono di accedere alla cassa integrazione sono diverse, ed è per questo che si parla di diverse tipologie di cassa integrazione: ordinaria, straordinaria ed in deroga.
Quanto può durare la CIG?
L’accesso alla cassa integrazione dal 1º luglio 2021 torna ad essere quello “classico” disciplinato dal decreto legislativo numero 148/2015, caratterizzato da una serie di limiti tra cui la durata massima degli interventi: 52 settimane nel biennio mobile per la CIGO; 24 mesi nel quinquennio mobile per la CIGS.