Sommario
- 1 Cosa mi dice la derivata seconda?
- 2 Cosa studiamo con la derivata seconda?
- 3 Quando non si calcola la derivata seconda?
- 4 Quando la derivata è uguale a zero?
- 5 Come possiamo calcolare la derivata seconda della funzione?
- 6 Come si parla di derivate successive?
- 7 Qual è il significato della derivata seconda?
Cosa mi dice la derivata seconda?
Geometricamente la derivata prima è la pendenza della tangente a una curva; la derivata seconda misura quindi l’incremento della pendenza; se la pendenza diminuisce la curva pende sempre più verso il basso e quindi abbiamo concavità verso il basso (vedi figura a lato).
Cosa studiamo con la derivata seconda?
In particolar modo, la derivata prima permette di stabilire la crescenza o la decrescenza. La derivata seconda, invece, consente di riconoscere la concavità e la convessità delle curve, i tratti rettilinei, i punti di massimo e di minimo, i flessi.
Cosa succede se la derivata seconda è uguale a zero?
Nei punti di flesso, la derivata seconda è nulla. Attenzione però: la condizione è solo necessaria, non sufficiente: se la derivata seconda è nulla non è detto che siamo in presenza di un punto di flesso; se però la derivata terza è diversa da zero, siamo sicuri che si tratti di un punto di flesso.
A cosa serve lo studio della derivata prima?
Per sapere dove una funzione è crescente o decrescente (per conoscere gli intervalli di monotonìa), va studiato il segno della derivata prima.
Quando non si calcola la derivata seconda?
In particolare puoi evitare lo studio della derivata seconda se: – la derivata prima ha un’espressione troppo impegnativa (composizione di diverse funzioni elementari, potenze con esponenti grandi.) sono già sufficienti a ritenere lo studio sufficientemente esaustivo.
Quando la derivata è uguale a zero?
La derivata di una costante, o meglio la derivata di una funzione costante, è uguale a zero e si calcola usando la definizione di derivata come limite del rapporto incrementale. – sono tutte costanti, e la loro derivata prima è zero.
Quando non ci sono punti di flesso?
Non ci sono punti di flesso ( non si annulla mai la derivata seconda ). Ovviamente quando vai a fare il grafico della funzione devi fare attenzione al punto x = – 2. Lì la funzione non è definita e presenta una particolarità ( basta fare il limite destro e sinistro per la x che tende a dato punto ).
Come funziona il segno della derivata seconda?
Dallo studio del segno della derivata seconda si arriva quindi a capire l’orientamento della concavità della funzione: negli intervalli delle in cui la funzione ha la concavità rivolta verso l’alto, in quelli in cui risulta la concavità è rivolta verso il basso.
Come possiamo calcolare la derivata seconda della funzione?
Con queste premesse possiamo calcolare la derivata seconda della funzione , ossia calcoliamo la derivata prima della derivata prima: Ora possiamo appoggiarci ai teoremi sulla derivata seconda . Ricordando che dobbiamo lavorare nel dominio della derivata seconda, calcoliamone gli zeri risolvendo l’equazione
Come si parla di derivate successive?
In generale si parla di derivate successive. La derivata seconda è tuttavia l’ultima che ha un significato evidente riguardo alle caratteristiche della funzione: se la derivata prima indica la velocità con cui la varia rispetto alla , la derivata seconda indica la velocità con cui cambia questa velocità, cioè l’accelerazione con cui varia la .
Dove si annulla la derivata seconda?
I punti in cui la curva passa attraverso la retta tangente sono i punti di flesso. Nei punti di flesso, la derivata seconda è nulla. Per trovarli si può porre la derivata seconda uguale a zero.
Quando si annulla la derivata prima?
I punti in cui si annulla la derivata prima si dicono punti stazionari o punti critici. Il calcolo della derivata prima serve per determinare gli intervalli in cui la funzione cresce o decresce, facendoci comprendere se i punti trovati sono di massimo o di minimo.
Qual è il significato della derivata seconda?
La derivata seconda. Significato della derivata seconda. Tra le derivate successive ha particolare importanza la derivata seconda, che ha un significato importante in geometria e in fisica. Per esempio data la parabola generica $y = ax^2+bx+c$ si ottengono successivamente le derivate: derivata prima: $y’ = 2ax+b$. derivata seconda: $y” = 2a$.