Sommario
Per illuminare, ci si serviva di lampade a olio in pietra o in argilla. Al centro avevano una specie di stoppino (fatto di materiale vegetale o di strisce di tela) che veniva acceso. Le lampade erano riempite d’olio o di sesamo.
Fino a poco più di cent’anni fa la fiamma viva era l’unico mezzo conosciuto di illuminazione. Uno dei più antichi e diffusi nell’Europa centrale era costituito da pezzi di legno duro, in gran parte pino con cuore particolarmente solido, ricavati dalla corteccia dell’albero. Da questi sono poi nate le fiaccole.
Cosa c’era prima della lampadina?
Il combustibile era olio vegetale, grasso animale o petrolio, nei posti dove affiorava liberamente. Il rivale della lucerna fu la candela, la cui invenzione è attribuita a qualche tribù celtica. Il combustibile per la candela era grasso animale mischiato a paglia o cere animali o vegetali solide.
Nelle case e negli edifici pubblici la luce era fornita dalla luce che entrava dal soffitto aperto (compluvium) dell’atrio e illuminava di riflesso le stanze adiacenti. Le candele erano fatte di sego o di cera, a seconda della ricchezza della casa.
Come si chiama quello che ha inventato la lampadina?
Aimé ArgandLampadina / Inventore
Cosa c’è dentro a una lampadina?
La lampadina è un dispositivo elettrico realizzato per produrre luce. A questo scopo si possono utilizzare differenti tecnologie e avere diversi possibili usi.
Come entra la luce nelle domus romane?
L’illuminazione era fornita dalla luce solare che entrava dal compluvium dell’atrio e illuminava di riflesso le stanze a esso adiacenti. Dal compluvium entrava, oltre che la luce anche l’acqua piovana che veniva raccolta in una vasca o cisterna quadrangolare al centro dell’atrio detta impluvium.
Come erano decorate le case romane?
Le dimore erano decorate con colonne di marmo, tendaggi preziosi, affreschi alle pareti e mosaici sui pavimenti. Come erano composte le case delle famiglie povere? Le famiglie povere vivevano in case, spesse prese in affitto, chiamate insulae.