Sommario
Cosa sono la fibrina e il fibrinogeno?
La fibrina (fattore Ia) è una proteina fibrillare insolubile, presente nel sangue in una forma inattiva precorritrice, il fibrinogeno (fattore I), che risulta invece solubile in acqua.
Quali sono i sintomi del fibrinogeno alto?
Indicazioni al dosaggio del fibrinogeno
- Sanguinamento eccessivo delle gengive (gengivorragia)
- Frequenti epistassi.
- Frequenti ecchimosi.
- Sanguinamenti nelle feci o sangue nelle urine.
- Sanguinamenti eccessivi dopo piccoli traumi.
- Sanguinamenti spontanei per lo più senza cause evidenti.
Quale organo produce il fibrinogeno?
Il fibrinogeno è un fattore della coagulazione, il fattore I per la precisione. Come molte altre proteine adibite a questa funzione, viene sintetizzato all’interno del fegato e rilasciato nel sangue insieme ad altri fattori dei processi coagulativi.
Come avviene la conversione del fibrinogeno a fibrina?
La conversione del fibrinogeno a fibrina avviene per mezzo di un fattore enzimatico, la trombina, a sua volta derivata dalla protrombina. L’effetto iniziale dell’azione della trombina sulle molecole dimeriche di fibrinogeno è la scissione da tali molecole di frammenti peptidici di piccole dimensioni.
Cosa è il fibrinogeno?
Il fibrinogeno, o fattore I della coagulazione, è una glicoproteina plasmatica sintetizzata dal fegato con lo scopo di favorire l’ emostasi (coagulazione del sangue). La concentrazione plasmatica di fibrinogeno aumenta, in parallelo alla sua velocità di sintesi, nella fase acuta di vari stimoli flogistici (infiammatori).
Quali sono i valori più elevati di fibrinogeno?
Valori cronicamente elevati di fibrinogeno, come anticipato, sono associati a un maggior rischio cardiovascolare (aumentata suscettibilità a malattie come trombosi, ictus, malattie coronariche, angina pectoris e infarto).
Cosa significa Più fibrinogeno in circolo?
Indipendentemente dalle cause, l’aumento dei valori di fibrinogeno è associato a un rialzo del rischio cardiovascolare. Più fibrinogeno in circolo significa infatti una maggiore tendenza del sangue a coagulare, e viceversa.