Sommario
Quanti tipi di cardiomiopatia ci sono?
Che cosa sono le cardiomiopatie? Le cardiomiopatie si dividono in tre tipi: dilatative, ipertrofiche e restrittive. Le più comuni sono le cardiomiopatie dilatative, caratterizzate da problemi al ventricolo sinistro che si dilata e non riesce a pompare efficacemente il sangue.
Come si cura una cardiomiopatia?
Trattamento. Un cuore affetto da cardiomiopatia dilatativa non può guarire. Tuttavia, grazie a una combinazione di farmaci – e all’eventuale impianto di alcuni dispositivi cardiaci, come il pacemaker o il defibrillatore cardioverter – è possibile migliorare parzialmente la sintomatologia.
Cosa vuol dire cardiomiopatia?
La cardiomiopatia è un termine generale che viene utilizzato per patologie che colpiscono il muscolo cardiaco, causando una riduzione della capacità di contrazione del cuore. La ridotta capacità di contrarsi influisce sulla capacità del cuore di pompare il sangue in tutto il corpo.
Come si scopre la cardiomiopatia dilatativa?
Per la diagnosi di cardiomiopatia dilatativa si utilizzano elettrocardiogramma, ecocardiogramma e risonanza magnetica per immagini. La causa di questa forma di cardiomiopatia viene generalmente trattata su base farmacologica.
Come si fa a sapere se sì e cardiopatici?
Tra quelli più comuni ci sono:
- dispnea, cioè una difficoltà respiratoria a riposo o sotto sforzo.
- “fame d’aria”
- dolore toracico (angina), causato da un’elevata domanda da parte del cuore a seguito di uno scarso afflusso di sangue a livello delle arterie coronariche.
- gonfiore alle caviglie e alle gambe.
- palpitazioni.
Quanto si vive dopo trapianto cuore?
Com’è la prognosi dopo un trapianto? Dopo 5 anni sopravvive all’incirca il 70% dei trapiantati, dopo 10 anni circa il 60%.
Cosa vuol dire cardiopatia dilatativa?
La cardiomiopatia dilatativa è una malattia che colpisce il muscolo cardiaco e che compromette la capacità del cuore di pompare efficientemente il sangue verso il resto dell’organismo.
Come si diagnostica la cardiomiopatia dilatativa?
Come si cura la cardiopatia?
Nei casi più gravi può essere necessario ricorrere alla chirurgia con un’angioplastica o l’impianto di by-pass aorto-coronarici o di un pacemaker. La terapia delle cardiopatie congenite, ove necessaria, è per lo più chirurgica.