Sommario
Cosa diceva Ippocrate sul cibo?
“Fa che il Cibo sia la tua Medicina e che la Medicina sia il tuo Cibo” – Ippocrate.
Come l’alimentazione incide sulla salute?
Mangiare sano aiuta a prevenire e a trattare molte malattie croniche come l’obesità e il sovrappeso, l’ipertensione arteriosa, le malattie dell’apparato cardiocircolatorio, le malattie metaboliche, il diabete tipo 2, alcune forme di tumori.
Come curava Ippocrate?
Era il dio stesso che puniva con la malattia ed egli stesso avrebbe elargito il risanamento, con la sua apparizione durante il sogno terapeutico. Quindi, la guarigione avveniva attraverso l’incontro con la divinità che sorvegliava, proteggeva e consigliava l’individuo nel perseguimento della salute.
Cosa mangiava Socrate?
Ecco che cosa dice Socrate per l’alimentazione ideale. Olive, formaggio di capra, focacce di frumento e orzo, cipolle, legumi, pasticcini di fichi, bacche di mirto e ghiande arrosto, e sempre un poco di vino.
Cosa ha fatto Ippocrate?
Ippocrate viene considerato il padre della medicina: con il suo famoso Giuramento, fu il primo a regolamentare la professione medica. Famosissimo medico greco, Ippocrate viene a giusta ragione considerato il padre della medicina.
Qual è la causa delle malattie secondo Ippocrate?
Ippocrate introdusse il concetto innovativo secondo il quale la malattia e la salute di una persona dipendono da specifiche circostanze umane della persona stessa e non da superiori interventi divini; egli fu anche il primo a studiare l’anatomia e la patologia (per farlo applicò la dissezione sui cadaveri).
Cosa mangiavano i pitagorici?
Secondo il biografo Diogene, Pitagora mangia pane e miele al mattino e verdura cruda la sera. Sulla sua tavola non mancano mai frutta secca e fresca, cereali in particolare il miglio. I consigli di Pitagora vengono ripresi nel XVIII secolo contro l’eccessivo consumo di carne.
Cosa mangiava Platone?
Platone, che pure a questo mondo preferiva decisamente quello eterno e immutabile delle Idee, non era certo insensibile al mangiar bene: di lui si sa che amava olive e fichi secchi. Nella Lettera settima, inoltre, Platone se la prende con i Siracusani, accusandoli di mangiare ben tre volte al giorno!