Sommario
Come si mangia nel Medioevo?
I poveri mangiavano prevalentemente cereali, talvolta grano, più spesso segale e orzo che consumavano sotto forma di pane, zuppe o minestre, di farinata che era una specie di polenta. C’erano poi ortaggi e legumi: lattughe, rape, cipolle, zucche, cavoli.
Che frutta c’era nel Medioevo?
Nel sud dell’Europa si consumavano prevalentemente limoni, cedri, arance amare (la varietà dolce venne scoperta solo secoli dopo), melograni, mele cotogne e uva. Più a nord invece erano più diffuse mele, pere, prugne e fragole.
Come si cucinava la carne nel Medioevo?
Nella cucina alto medievale la carne si cercava di non arrostirla ma di consumarla in brodo per sfruttarla al massimo. I nobili dedicavano la mattinata alla caccia, quindi potevano usufruire quotidianamente di selvaggina.
Cosa si mangia per colazione nel Medioevo?
Di solito la colazione medievale consisteva nella zuppa avanzata dalla sera prima, innaffiata con un boccale di birra tiepida, oppure pane e latte, che a volte era stata anche la cena.
Che cosa si beveva nel Medioevo?
Le bevande più diffuse nel Medioevo erano la birra (preceduta nel tempo dalla cervogia), l’idromele, il sidro, l’ippocrasso. L’idromele è la bevanda più antica e semplice, derivata da miele fermentato in acqua.
Come conservavano il cibo gli antichi?
Gli antichi si accorsero addirittura che alcuni cibi, se conservati sotto uno strato di calce, si conservavano davvero a lungo: la calce infatti, oltre ad essere molto basica e quindi ostile ai batteri, ha una funzione sigillante che impedisce la benché minima traspirazione di ossigeno, creando una sorta di sottovuoto.
Come conservavano il cibo nell’antichità?
E, in assenza di frigoriferi, si servivano di una tecnica che, ora si può dire, è antichissima: la salatura. In altre parole, si erano accorti che il sale agiva sui cibi disidratando l’alimento e impedendo ai microrganismi di utilizzare l’acqua di cui avevano bisogno per vivere. Evitavano dunque che il cibo marcisse.